Wittgenstein e la filosofia austro-tedesca

Riferimento: 9788857523071

Editore: Mimesis
Autore: Mulligan Kevin, Boccolari F. (cur.)
Collana: Filosofie analitiche. Linguaggio
In commercio dal: 29 Ottobre 2014
Pagine: 243 p., Libro in brossura
EAN: 9788857523071
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Descrizione

La filosofia contemporanea deve molto a due filosofi austriaci - Edmund Husserl e Ludwig Wittgenstein. I problemi che quest'ultimo ha messo al cuore della filosofia analitica si distinguono molto spesso dalle questioni sollevate dai padri di questa tradizione, Frege, Moore, Russell e Ramsey. Questi problemi si trovavano tuttavia al centro delle tradizioni, austriache e poi austro-tedesche, legate ai nomi di Bolzano e di Brentano: la psicologia descrittiva degli eredi di Brentano, la fenomenologia di Husserl e dei suoi primi allievi e le diverse scuole della psicologia della Gestalt. Si tratta di problemi che appartengono alla filosofia della mente e del linguaggio: che cos'è voler dire qualcosa, volere, voler fare, provare, contare su una certezza primitiva? Esistono oggetti psicologici o mentali privati? Io designa qualcosa? Che rapporto c'è tra il non-senso, il significato e le regole? Tra le regole, i segnali che ci guidano e i simboli che rappresentano? L'insieme dei mentalismi, platonismi ed essenzialismi che spesso caratterizzano la filosofia austro-tedesca contrasta col rigetto sistematico da parte di Wittgenstein di tutti questi ismi. È tuttavia evidente che quest'ultimo, proprio come i suoi predecessori e contemporanei austro-tedeschi, metta la descrizione della mente e del linguaggio al centro delle sue riflessioni.