La cittadinanza quale «valore». Un approccio giuridico-economico

Riferimento: 9788813368616

Editore: CEDAM
Collana: La testa di Gorgone
In commercio dal: 28 Giugno 2018
Formato: Libro in brossura
EAN: 9788813368616
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Descrizione

Se dovessimo descrivere con una parola il tempo nel quale viviamo potremmo probabilmente affidarci al termine polarizzazione: le categorie giuridiche emerse nel corso del secolo breve e poi sviluppatesi successivamente sono a vario titolo riconducibili - a rischio di essere banali e di scadere nell'equivoco della generalizzazione dei concetti - alla strenua necessità di affermazione dei diritti che, però, sono stati tradizionalmente negati/riconosciuti in modo appunto polarizzato, favorendo o penalizzando gruppi, categorie, aree, ecc. Questi diritti - se declinati come inviolabili - nascono come diritti naturali e poi si trasformano - parafrasando Mengoni - in veri e propri diritti sociali, difficilmente compatibili con la polarizzazione. Abbiamo imparato a conoscere articolazioni diverse di diritti inviolabili: ora 'Grundrechte' (diritti fondamentali) sostanzialmente sottratti al potere legislativo, ora diritti posti a fondamento dell'ordinamento costituzionale che, nell'esperienza italiana, sono definibili sociali in una duplice accezione (oggettiva/soggettiva) utile a ricordarci la sterilità del formalismo positivistico e la necessità - per contro - di un fondamento etico/morale di un ordinamento giuridico. In questo contesto si colloca il concetto - polisenso - di cittadinanza: strumento di acquisizione di diritti inviolabili/fondamentali e chiave di accesso a un determinato status, ma anche elemento controverso e discriminante: ora utile alla affermazione della universalità di taluni diritti; ora concetto legato - in modo controintuitivo - alla solitudine, ossia all'altra faccia della cittadinanza globale che - come dice Bauman - esalta la libertà dell'individuo a scapito della dimensione collettiva e prosciuga definitivamente il senso di appartenenza ad un gruppo organizzato. Ciascun autore del volume ha provato ad interpretare il concetto di cittadinanza e/o a declinarlo mantenendo sullo sfondo i diritti inviolabili/fondamentali: il senso dei contributi va colto apprezzando la diversità culturale dei singoli approcci interpretativi: in questo caso la diversità è un valore che non produce solitudine ma offre spunti alla costruzione di idee complesse e articolate che, seminate in un terreno comune, possono essere utili a recuperare il senso di appartenenza ad un genus, andando oltre la species.