Eredi ingrati. Mondo germanico e tragedia greca tra nascita del II e apocalisse del III Reich (1871-1945)

Riferimento: 9788831717458

Editore: Marsilio
Autore: Turato Fabio
Collana: Saggi
In commercio dal: 29 Gennaio 2014
Pagine: 536 p., Libro in brossura
EAN: 9788831717458
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Descrizione

Eredi ingrati, nella prima parte, indaga i modi in cui la cultura tedesca ha gestito, dal 1900 al 1945, il prestigioso patrimonio della tragedia greca ereditato dall'età del classicismo romantico. Se La nascita della tragedia (1872) del giovane Nietzsche ne sconvolse genesi e destino, forme e significato, toccò a Wilamowitz ricomporne su solide basi filologiche una attendibile immagine storica e a un tempo riscoprirla, facendola ritornare ai fasti della scena proprio nell'anno che apriva il nuovo secolo e in cui Nietzsche morì. Ispirandosi infatti all'antistoricismo, alla invenzione di un mito tragico e al dionisiaco irrazionalismo di Nietzsche, una generazione di giovani, duramente provata dalla Grande Guerra, affascinata dai miti riscoperti della razza germanica e dalla presunta affinità tra mondo germanico e mondo greco, e attratta dalla rivoluzione reazionaria del nazionalsocialismo, portò gravi insidie alla identità ateniese e alla istituzionale funzione teatrale del dramma greco. La seconda parte tratta del teatro greco di Max Reinhardt e dei drammi greci di Hofmannsthal, che con gli originali ebbero rapporti quantomeno problematici. La terza analizza tre drammi greci espressionisti, l'ultimo dei quali, la Medea di Jahnn, fu rappresentato nel 1926. Chiude il lavoro l'esame della Tetralogia degli Atridi di Hauptmann, cupa metafora della tragica fine della Germania nazista e del tramonto della nietzscheana tragedia greca.