Aldo Spallicci (1886-1973). La sua esistenza, la sua Romagna, la sua Accademia nel 50° della scomparsa

Riferimento: 9791259782700

Editore: Il Ponte Vecchio
Autore: Turci Edoardo
In commercio dal: 06 Dicembre 2023
Pagine: 208 p., Libro rilegato
EAN: 9791259782700
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Descrizione

Quando, nel 1948, venne offerta ad Aldo Spallicci la presidenza dell'Accademia dei Filopatridi - dopo l'immane catastrofe determinata dal passaggio del Fronte - egli non esitò a rimboccarsi le maniche e assumersi l'impegno e la gravosa responsabilità di riportare all'antico splendore l'istituzione accademica con la sua preziosa biblioteca gravemente danneggiata. Reduce confinato a Milano durante il ventennio, era stato medico in un presidio sanitario dove le cure erano gratuite per i poveri e i meni abbienti. Nell'Italia post-bellica, parlamentare della Repubblica, fu Alto Commissario aggiunto per l'igiene e la sanità pubblica (organismo antesignano del Ministero della sanità), un incarico che svolse con grande rigore dettando, probabilmente, le linee future per la sanità pubblica. Assumendo la carica di presidente dell'Accademia, ottenne contributi ministeriali per il restauro dei volumi danneggiati, per la ricostituzione dei locali e dei mobili della sede, con ricollocazione finale di opere e libri nelle apposite sale. Inoltre, per sua sollecitazione, l'Accademia attivò progetti originali e si aprì a prospettive nuove, rinnovando e rinvigorendo il mai domo progetto di rigenerazione della cultura e della società romagnola. Era la ripresa di un progetto già tentato nei primi decenni del '900, ma mutilato dalla spaccatura ideologica determinata dal fascismo, che non lasciò spazio a questi disegni di redenzione e recupero dell'identità e delle tradizioni agresti della Romagna. Spaldo per gli amici e, per tutti, e' ba' dla Rumâgna, oltre a dedicarsi per tutta la vita a un'intensa opera letteraria, poetica e intellettuale, fu combattente, medico, docente (storico della medicina), antifascista, partigiano e politico. E ancora oggi si propone come uno dei romagnoli più illustri, coerenti e genuini del XX secolo, pensatore e poeta, sensibile interprete della natura e fervido ammiratore delle cose umili e giuste. [Edoardo Turci].